Il 24 aprile è la data ufficiale per la commemorazione del genocidio perpetrato dai turchi nei confronti del popolo armeno, prima, durante e dopo la prima guerra mondiale.

E’ infatti proprio con l’alba di sabato 24 aprile 1915 e l’arresto della maggioranza del’élite armena di Costantinopoli  che prende il via la messa in pratica di una risoluzione volta all’eliminazione del popolo armeno presente sul territorio ottomano.

In quel giorno (e con gli arresti e le deportazioni dei giorni seguenti) la comunità armena perde la sua classe dirigente e si avvia ormai senza quasi più difesa verso una triste sorte.

I massacri e le persecuzioni erano già iniziati alla fine dell’Ottocento sotto il sultano Abdul Hamid II ed erano continuati anche nel nuovo secolo (Massacro di Adana del 1909). Ma è proprio quel 24 aprile 1915 che segna ufficialmente l’avvio di una carneficina pianificata e organizzata nei minimi dettagli, mirata all’eliminazione totale della razza armena. Un odio che si tradurrà in un genocidio, nell’eliminazione brutale di tre quarti della popolazione armena.

Ecco perché per gli armeni il 24 aprile è la data simbolo del Grande Male (Metz Yeghern), un termine che vuole testimoniare il dolore non soltanto fisico ma soprattutto morale da loro provato prima, durante e dopo la tragedia del 1915.

Un concetto che va oltre la sofferenza materiale ma simboleggia il patimento intrinseco a cui è stato sottoposto un popolo che non solo è stato in gran parte sterminato ma anche dovuto patire la perdita della propria patria dalla quale è dovuto scappare per non subire l’annientamento totale.

In tutto il mondo il 24 aprile è la giornata della Memoria armena.