Negli ultimi anni, il governo armeno ha lanciato un programma per stimolare la costruzione di abitazioni nelle aree di confine, con l’intento di ripopolare zone marginali. L’iniziativa, aperta anche ai profughi del Nagorno Karabakh, ha avuto un successo inaspettato
Negli ultimi anni, le comunità di confine armene stanno vivendo una vera e propria rinascita. Nell’ambito di un programma governativo lanciato nel 2022, nuove case sono in costruzione in diverse aree rurali.
Nell’ambito di questa iniziativa, ai cittadini vengono concessi 16 milioni di Dram (circa 37.000 Euro) per costruire una casa nelle regioni di confine delle province di Tavush, Gegharkunik, Vayots Dzor, Ararat e Syunik.
Inizialmente il programma avrebbe dovuto concludersi nel 2024 con la costruzione di duemila case, per essere però poi prorogato a causa dell’elevata domanda.
Il programma
Annunciato nel 2022, il programma è diventato particolarmente attivo nel 2023. La procedura è stata semplificata al massimo: i richiedenti devono possedere un terreno o una struttura parzialmente costruita in uno degli 80 villaggi di confine designati, scegliere tra oltre 40 progetti di case approvati dallo Stato (o presentare il proprio progetto approvato) e ottenere un permesso di costruzione.
Ulteriori requisiti comprendono l’essere sposati (almeno uno dei coniugi dev’essere cittadino armeno) e non avere debiti in sospeso o tasse non pagate. Il finanziamento viene erogato tramite un mutuo ipotecario e il governo rimborsa l’intero importo direttamente alla banca, in diverse rate in base all’avanzamento dei lavori.
L’affidabilità creditizia non viene valutata poiché il rimborso è finanziato dallo Stato. Tuttavia, se i costi di costruzione superano l’importo assegnato, le spese aggiuntive devono essere sostenute dal richiedente.
Il programma è disponibile anche per le persone sfollate dal Nagorno Karabakh. Grazie alle condizioni accessibili, il programma ha riscosso notevole popolarità ed è diventato una delle iniziative governative più richieste nel 2023.
“Il Programma statale di sostegno all’alloggio negli insediamenti rurali di confine è stata una delle iniziative di maggior successo del 2024”, ha dichiarato il ministro del Lavoro e degli Affari sociali. “Grazie all’enorme interesse, il limite di duemila famiglie è stato rapidamente raggiunto. Di conseguenza, il programma è stato riaperto per diverse comunità a Tavush e nel villaggio di Gomk a Vayots Dzor. È disponibile anche per coloro che hanno ottenuto un permesso di costruzione prima del 1° settembre 2024.”
Gomk
Situato a Vayots Dzor, il villaggio di Gomk ha una popolazione di circa 145 persone. Sebbene non sia ufficialmente un villaggio di confine, è stato incluso nel programma tramite una direttiva speciale del governo.
Nel 2024, a Gomk è stata inaugurata una scuola di nuova costruzione con una capienza di 100 studenti, nonostante il numero effettivo sia di circa 25. Durante la cerimonia di inaugurazione della scuola, il primo ministro Nikol Pashinyan ha annunciato il lancio della seconda fase del programma di edilizia abitativa a Gomk, finalizzato allo sviluppo della comunità.
Il piano prevede la costruzione di trenta case, cinque delle quali riservate a insegnanti abilitati. Le famiglie devono inoltre avere almeno un figlio di età inferiore ai 13 anni per poterne usufruire.
Per anni, il villaggio ha sognato aule calde e confortevoli. Ora, i bambini spesso rimangono dopo la scuola per riunirsi in palestra. Il numero di studenti è già in aumento, poiché la scuola è frequentata anche da bambini provenienti dai villaggi vicini. Vi lavorano diciassette insegnanti, otto dei quali pendolari dalle comunità vicine.
Susanbar Mirazizyan insegna alla scuola di Gomk da due anni. Fa la spola con suo figlio dal vicino villaggio di Zaritap. Ispirata dalla possibilità di costruire una casa grazie al programma statale, spera di continuare a lavorare nella scuola, senza i dieci chilometri di tragitto giornaliero.
“A dire il vero, all’inizio sono venuta qui solo per lavoro, ma poi mi sono innamorata del villaggio. Mi piace lavorare qui e credo che dovremmo mettere radici dove troviamo nutrimento. Se lavoro qui, perché non viverci anche?”, dice.
Un terreno è già stato assegnato vicino alla scuola agli insegnanti beneficiari. La zona è comoda e le famiglie possono anche dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento. Gli abitanti del posto sono ottimisti sul fatto che questo programma segnerà una nuova fase di sviluppo per il villaggio.
“Un villaggio deve essere pieno di giovani, altrimenti svanisce. Il nostro villaggio ha un grande potenziale”, afferma Lusine Stepanyan, un’insegnante locale.
Lusine è nata, cresciuta e ha studiato a Gomk, e insegna nella scuola della sua città natale dal 2021. Sua figlia inizierà presto a frequentare la scuola e aspetta un secondo figlio. Considera il suo villaggio natale il luogo migliore in cui i suoi figli possano crescere e ricevere la loro istruzione primaria.
Come in altre comunità che beneficiano del programma, la domanda di terreni a Gomk è aumentata vertiginosamente. Il governo prevede che questa iniziativa senza precedenti diventi non solo una soluzione abitativa, ma anche una forza trainante per lo sviluppo rurale, estendendosi a più comunità e a più beneficiari.
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